In un mondo fatto di regole da rispettare, di sottomessi ai superiori, di donne che si lamentano per i loro problemi ,di violenza ,abusi e infelicità cosa dovremmo dire noi Omega ?.Giá proprio noi: la razza inferiore ,la condanna ,le puttane che non pensano ad altro per tutto il giorno.Cosa dovremmo fare noi che non possiamo opporci,difenderci o mantenere la calma per un dannato secondo della nostra vita?.Sono queste le domande che mi pongo da un'eternità senza trovare una semplice risposta che possa risolvere le cose; come si può essere tanto crudeli da farci questo dispetto Madre Natura?.Insomma che risposte può avere un semplice ragazzo di 15 anni con problemi di vita abbastanza alti e con la speranza sotto le suole delle scarpe.Ogni volta che respiro mi sento oppresso dalla società e dalla cruda realtà.Mi porto la sigaretta alle labbra e aspiro in modo nervoso, continuando a guardare il tramonto dal muretto sul quale sono seduto in questo preciso momento.L'aria mi sferza nei capelli e i rumori della città lontana mi arrivano attutiti ma perfettamente chiari nello stesso tempo.Alzo lo sguardo portandolo su una coppia di ragazzi che sta camminando nel viale sotto ai miei piedi, tenendosi per mano incuranti della mia presenza.Si sorridono,si strusciano rimanendo il più attaccati possibile l'uno all'altra e si guardano come se nell'altro vedessero l'infinito.Tutte balle, l'amore non esiste è solo un' illusione ,qualcosa che ti serve per riempirti, per compensare ciò che non hai e che non potrai mai avere se non in questo modo.Gli osservo meglio e annuso l'aria, sono un Alfa e una Beta; la loro è una relazione destinata a durare poco ,sappiamo tutti cosa sceglie il supremo tra la buona e la ottima qualità ,chiaramente con quest'ultima mi riferisco a coloro che sono come me, merda in ogni più piccola parte del mondo.Scruto quell' Alfa: biondo ,alto ,occhi chiari forse azzurri ,la pelle candida e bianca,forte ...spensierato.Schiaccio con forza la punta della sigaretta ormai finita contro il muretto per spegnerla e, dopo averla gettata da qualche parte, serro i denti ancora irritato da ciò che ho visto poco fa e porto la mano a grattarmi la cicatrice sul collo leggermente coperta da un collarino nero in velluto.Assottiglio gli occhi e lo fisso in malo modo finché, come se attratto dal mio comportamento silenzioso, si gira a guardarmi incuriosito.Incastono i miei occhi nei suoi e cerco di trasmettergli una parte dei miei sentimenti, non posso agire fisicamente ma nessuno mi vieta di fare questi piccoli giochetti.Dopo poco faccio un sorriso beffardo soddisfatto della mia opera più o meno infantile."Hey,J che ne dici, noi e gli altri andiamo al pub vieni anche tu?Non è che voglia farti cambiare idea su quel posto ma ultimamente fumi un po' troppo e mentirei se ti dicessi che questo mi fa piacere."-disse il ragazzo con gli occhi azzurri alle mie spalle ,il quale si era appena affacciato alla finestra della nostra "topaia" per rivolgermi la parola.Lasciai completamente la mia ultima preda,se così la possiamo chiamare,al suo destino e mi girai verso Hector il quale mi stava osservando irrequieto attendendo una mia risposta; presumibilmente in positivo.Ci pensai su:Ne valeva davvero la pena?.Rientrare in quel posto non mi fa fare i salti di gioia, se devo ammetterlo; soprattutto per quello che è successo lì l'ultima volta che ci ho messo piede ovvero circa due anni fa.Mi sorprendo ancora di come sia volato il tempo e le cose non siano cambiate neanche di una virgola.Ancora rimuginando sul da farsi notai di sott'occhio Hec grattarsi dietro la nuca nervoso:"Ah no scusa se non te la senti ancora ti capisco è difficile superare una cosa del genere ,non avrei dovuto importunarti in questo modo è solo che sembra passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo divertiti un po' insieme e sai...scusa davvero."-tirò un sospiro rassegnato e fece per andarsene .In quel momento pensai se davvero avessi il coraggio di provare a superare i dissapori del passato ,se avesse un senso.Il solo ripensare a quella volta mi fa venire ancora i brividi ma so che nulla cambierà, ormai il passato è passato ed è come l'inchiostro indelebile su un foglio,non si può cancellare: lo puoi far sparire , distruggere nascondere è tant'altro ma la verità è sempre quella.Sì ho deciso devo provarci, se non affronto i miei problemi la mia vita rimmarrà la stessa di sempre; la forza è l'unica cosa che mi rimane."Hey Hec !Ho voglia di divertirmi!".-grido sentendo il cuore alleggerirsi e la mente svuotarsi.Il mio amico si gira guardarmi inizialmente sorpreso per poi rivolgermi un grande sorriso :"Ecco è così che ti voglio !"-dice in preda all'euforia del momento.Mi alzo e salto in avanti per raggiungere la finestra del nostro rifugio ,non molto distante dal muretto.Atterro in ginocchio leggero come una piuma e mi rialzo senza spostare gli occhi da Hector il quale non si è ancora mosso di un millimetro non ancora ripresosi dal mio comportamento .Come mai un simile cambiamento dopo due anni passati a implorare ,urlare ...passati in solitudine dentro una bolla di disperazione?.Sinceramente non lo so neanch'io forse perchè sento il desiderio di rifiorire come un tempo, desiderio che si è risvegliato solo adesso .Il leone che è in me ruggisce scaturendo energia da tutti i pori della mia candida pelle.Sono pronto?No.Sono determinato?Sì.Incastro per un'ultima volta i miei occhi in quelli di Hec il quale nel frattempo si è messo i suoi occhiali da sole e ha posizionato il solito bastoncino all'estremità destra della bocca, proprio vicino al piercing fatto durante il suo periodo di ribellione adolescenziale.Gli sorrido e con sicurezza affermò:"Joey Wood è tornato!".
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