«Buongiorno Muryel»
«Buongiorno a te»
Muryel muovendosi tra i lunghi corridoi del palazzo si era già fermata svariate volte per rispondere al saluto di coloro che incontrava lungo il suo cammino.
«Buongiorno»
«Buongiorno…»
L'archivio divino era un luogo calmo, silenzioso, dove tutto aveva un'aria solenne e antica.
Attorno a lei il rumore delle penne degli scribi che pazientemente trascrivevano gli eventi del mondo, per poi consegnare le pergamene nelle mani degli archivisti che le avrebbero successivamente riposte nei giusti scaffali.
Ogni giornata, ogni parola, ogni singolo istante della vita dei mortali e degli eventi del mondo dovevano essere segnati e riposti perché non andassero persi.
Un lavoro lento e senza sosta che procedeva fin dall'alba dei tempi.
Ma Muryel non era una semplice archivista.
Dopo secoli di impegno e duro lavoro agli archivi divini era infine stata notata e promossa ad incarichi superiori.
Era stata accolta tra gli assistenti divini, e messa a servizio di una delle divinità che risiedevano in quel luogo.
Un'occasione unica e di grande prestigio.
Servire una divinità era un grande onore riservato a pochi fortunati, e per lei aveva rappresentato l'occasione inseguita per una vita intera.
O almeno così si era illusa.
La divinità a cui era stata assegnata era la dea Sigillaria.
Divinità protettrice dei sigilli ancestrali, colei che chiude e che sigilla, difensore dell'equilibrio cosmico, e primo argine contro il vuoto.
Una dea ancestrale, la cui origine risaliva alla creazione del mondo stesso.
La divina Sigillaria era una dea brillante e dalla personalità vivace, ed il compito di Muryel come assistente divina era quella di soddisfarne le esigenze, e allo stesso tempo assicurarsi che la dea non trascurasse i propri incarichi divini.
Un compito che Muryel si era resa conto essere tutt'altro che semplice.
Percorsi i corridoi e salite le infinite scale in marmo bianco e lucente Muryel, raggiunta infine la porta che introduceva alle stanze private della dea vi bussò.
Nessuna risposta.
Starà ancora dormendo, come al solito…
Aperta la porta spazientita ed entrata nella stanza Muryel si diresse verso il grande letto divino, circondato da lunghe tende in morbida seta vellutata.
«Divina Sigillaria…»
Da oltre le tende nessun rumore.
«Mia dea, è già mattina da un pezzo…»
Di nuovo nulla.
Oh per gli dei, sempre la stessa storia!
Scostate con un gesto deciso le tende divine e avvicinatasi al letto Muryel cominciò a dare dei colpetti decisi alla sagoma ricoperta dalle lenzuola che si trovava al centro del letto.
Non ci posso credere…
«Divina Sigillaria è ora di alzarsi, non mi costringa a farla alzare con la forza…»
Nessun movimento.
Muryel con un profondo sospiro sollevò le coperte scoprendo la figura che celavano, rimanendo interdetta.
Davanti ai suoi occhi un mucchio di cuscini che erano stati uniti ed accatastati, e nessuna traccia della dea.
Ma cosa…?
Agitata Muryel cominciò ad osservarsi attorno senza capire, cercando tracce della sua signora.
Che si sia già svegliata? Eppure di solito devo insistere per farla alzare dal letto…
La stanza era vuota, ordinata, nulla sembrava fuori posto o diverso dal solito.
Chiedendosi dove mai potesse essere finita la dea Muryel scorse la stanza con lo sguardo fino a soffermarsi sul piccolo balcone dove le tende ondeggiavano dolcemente, mosse dal vento.
Li, dietro una di esse Muryel ebbe come l'impressione di intravedere il profilo di una persona.
Da sotto di esse l'assistente notò due piccoli oggetti bianchi e a punta che spuntavano leggermente.
Ma quelle sono scarpe?
Spazientita Muryel raggiunse le tende scostandole di colpo.
«Divina sigillaria!» Muryel era incredula.
«Voi…Vi eravate nascosta?»
La figura che si celava oltre le tende sobbalzò irrigidendosi.
«Cosa? Io?» Sigillaria si limitò a rivolgere un sorriso forzato e beffardo.
«No assolutamente, ecco io stavo solo…Prendendo un po' di fresco. Sai com'è, la brezza mattutina è cosi piacevole…»
Muryel la fissò per qualche istante, incredula.
«…Come dite?»
Muryel conosceva bene il modo di fare della dea, e quella scusa cosi goffa le fece perdere le staffe.
«Divina Sigillaria, il vostro comportamento è semplicemente inqualificabile!» Il tono alterato di Muryel era secco e pieno di rimprovero.
«Vi ho visto fare un sacco di cose bizzarre da quando sono a vostro servizio, ma questa sicuramente la peggiore di tutte!»
La dea investita da tutte quelle accuse incrociò le braccia storcendo il naso.
«Hey, vacci piano con le parole. Ricordati che io sono una dea!»
«Si lo siete…» Muryel ancora furente continuava ad incalzare la dea «…E questo vostro continuo modo di comportarvi è estenuante, e assolutamente inappropriato. Senza contare il compito estremamente importante che ci attende proprio oggi!»
Sigillaria fingendo di non sapere di cosa la sua assistente stesse parlando si discosto dalla parete oltrepassandola.
«…Compito?»
Muryel voltatasi e continuando a seguirla con lo sguardo continuò ad incalzarla.
«Oggi è la giornata dedicata al controllo dei sigilli ancestrali divina Sigillaria, non fingete di non ricordarlo!»
Sigillaria improvvisamente si voltò verso Muryel battendo i piedi per terra.
«Ma l'abbiamo già fatto l'anno scorso!»
Muryel abituata a quel modo di fare prese un profondo respiro, sforzandosi di calmarsi.
«Sono le regole divine ad imporlo divina Sigillaria. Inoltre si tratta di un impegno di estrema importanza, e voi lo sapete bene»
Sigillaria incrociò le braccia imbronciata, distogliendo lo sguardo e bofonchiando tra sé.
«Si, come se servisse a qualcosa…»
Muryel finse di non aver capito le parole della dea.
«Come avete detto?»
Sigillaria rialzato lo sguardo fissò la propria assistente negli occhi.
«Dico solo che ogni anno facciamo sempre lo stesso controllo, eppure non è mai cambiato nulla…»
Muryel notò che lo sguardo della dea si era fatto più ombroso.
«Fa parte dei vostri compiti divina Sigillaria…»
«Si è vero, io sono la dea dei sigilli, delle chiusure e di tutte quelle cose li. Eppure nessuno si ricorda mai di me…»
Muryel rimase in ascolto.
«…Tra tutte le divinità io sono tra quelle più antiche e nonostante questo i miei fedeli sono praticamente scomparsi, i miei templi abbandonati, o addirittura smantellati per costruire case e acquedotti…»
Quindi si tratta di questo?
«…Eppure guarda gli altri dei. Irvis il dio dei vulcani e dei terremoti, Bellona la dea della guerra, Neptanio il dio dei mari…Sono tutti dei più recenti e più bassi sulla scala gerarchica, eppure sono idolatrati dalle masse dei mortali ed i loro templi sono sempre pieni…»
Sigillaria aveva ragione. Il suo culto si era andato quasi estinguendo nel corso dei lunghi millenni, lasciando spazio a quello delle divinità legate ai ritmi della natura o delle necessità pratiche.
«Avete ragione mia dea…» Muryel interruppe la dea.
«…Comprendo la vostra amarezza, ma questa non è una buona ragione per sottrarvi ai vostri doveri!»
«Lo so…» Sigillaria abbassò lo sguardo.
«È Solo che a volte mi sembra tutto cosi inutile…»
L'assistente vedendo il volto della dea farsi triste tentò di trovare le parole per rincuorarla.

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