«Voi siete Sigillaria, la divinità ancestrale dei sigilli e unico argine al caos cosmico. Nulla di ciò che voi siete o rappresentate è inutile, mia dea…»
Muryel osservò il volto della dea rendendosi conto che le sue parole l'avevano colpita.
Sigillaria ponderate le parole della sua assistente sembrò improvvisamente illuminarsi, e sul suo volto comparve uno strano sorrisetto soddisfatto.
«Sai cosa Muryel, hai proprio ragione…» Sigillaria fattasi avanti cinse le mani della sua assistente, rivolgendole un sorriso pieno di vita.
«…Io sono e una divinità ancestrale, e questo non potrà mai cambiarlo nessuno…»
Le è già passato tutto???
La dea sembrava sollevata, il suo volto aveva assunto la solita espressione tranquilla e sicura di sé.
Beh, per lo meno l'è tornato il buon umore….
«Allora Muryel, cara assistente della meravigliosa, divina Sigillaria, abbiamo un compito importante che ci attende. Andiamo!»
Incamminatesi verso la sala dei sigilli la dea aveva coinvolto la sua assistente in un importante discussione sugli equilibri del piano divino e dei rapporti che intercorrevano tra i vari dei.
«…E cosi lei gli ha risposto che non avrebbe mai accettato un appuntamento con una divinità di rango così basso come il suo, capisci?»
Muryel ormai avvertiva le orecchie pulsare da tanto la dea gliele aveva riempite con quei pettegolezzi.
«Un dio minore, protettore delle serrature e delle porte chiuse che si permette di invitare la dea dell'amore in persona per un appuntamento. Che coraggio…»
«Si, divina Sigillaria…»
«E poi quella volta in cui il dio Lucerio, il dio della luce solare si è dichiarato alla dea Forestia? Saranno passati ormai tremila anni…»
«Non conosco questa storia…» Muryel era intontita dai pettegolezzi divini, ma vedendo la sua dea di cosi buon umore la lasciò continuare, permettendole di sfogarsi.
«Beh ecco, Lucerio era follemente innamorato della dea Forestia ma lei non ne voleva proprio sapere…»
«Ma non mi dite…»
«…E cosi ad un passo dalla disperazione Lucerio ha deciso di tenare il tutto per tutto»
Muryel ascoltava in silenzio.
«Sai Forestia è la dea protettrice della fertilità, dell'abbondanza della natura, delle coltivazioni e così via, ed ha un fisico piuttosto…Generoso. E quello scemo cosa fa? Fa erigere una statua in pietra di più di 100 metri con le fattezze di Forestia, e pensa, la statua era completamente svestita!»
Muryel a quel pensiero sobbalzo scandalizzata.
«…Svestita?»
«Si, Pensa che pervertito!»
«E poi cosa è successo?»
«Lucerio era così soddisfatto che all'alba di quel giorno illuminò la statua di Forestia rendendola cosi luminosa che tutti gli dei furono in grado di vederla. Quando Forestia se ne è accorta beh…»
Muryel rimase sospesa in attesa che la dea finisse il racconto.
«…Si è arrabbiata talmente tanto che presa dall'ira ha abbattuto la statua facendola crollare su sé stessa e poi ha raso al suolo la città che Lucerio aveva incaricato per costruirla…»
Raso al suolo???
«…Da quella volta Forestia non ha mai più rivolto la parola a Lucerio»
Certo che i capricci degli dei possono essere davvero pericolosi…
Attraversati i lunghi corridoi in marmo infine la dea e la sua assistente raggiunsero le antiche sale in cui erano radunati i sigilli ancestrali e le teche divine che li ospitavano.
Era una sala stretta e profonda alle cui pareti erano sistemati i piedistalli e le teche sigillate in cristallo divino.
«Bene divina Sigillaria, ora cominceremo dal primo e ci sposteremo verso la fine della sala»
La dea osservò la profondità di quella sospirando tra sé.
Muryel prendendo in mano l'antico registro legato alla sua cintura lo aprì cominciando a leggere il lungo elenco.
«Sigillo ermetico dei confini del tempo?»
La dea chinatasi in avanti lesse velocemente la targhetta con impresso il nome del sigillo.
«Ah sì, questo sigillo è importante, impedisce al tempo di riscriversi da solo…Presente!»
Muryel soddisfatta spuntò il primo sigillo con la propria penna d'oca intrisa di inchiostro magico.
«Bene, passiamo al prossimo…Sigillo del battito originario?»
«Questo sigillo è quello che regola il ritmo vitale che lega ogni cosa, senza di esso i ritmi della natura cesserebbero di esistere. Anche questo è presente»
La coppia si spostò oltre.
«Sigillo del sonno delle stelle?»
«Questo non me lo ricordo…»
Muryel si affrettò a leggere gli appunti segnati sul proprio registro.
«È quello che impedisce alle stelle di addormentarsi e di sognare nuove orbite modificando il proprio percorso, mia dea»
Sigillaria lo osservò perplessa.
«Bah…Presente!»
«Sigillo dell'armonia invisibile? Quello che regola le proporzioni tra suono e silenzio?»
«…presente»
Spuntato a che queto dal registro la copia si mosse oltre.
«Sigillo della temperatura…Del Tè?» Muryel leggendo quelle parole rimase interdetta.
«Beh questo è un sigillo assolutamente fondamentale cara Muryel…» La dea di spalle si concentrò sul sigillo osservandolo attentamente.
«…È il sigillo che impedisce al Tè divino di raffreddarsi troppo rapidamente!»
Ma siamo seri???
La coppia andò avanti a lungo a controllare i sigilli divini contenuti nella sala, raggiungendo dopo svariate ore l'ultima teca esposta.
«Che stanchezza…» Sigillaria avvertiva il peso di tutto quel lungo lavoro.
«Bene mia dea, abbiamo finito. Ora rimane solo il più importante, il sigillo del vuoto…»
Quelle parole fecero sobbalzare la dea che avverti dei brividi correrle lungo la schiena.
«Dobbiamo per forza?»
«Ogni volta la stessa storia divina Sigillaria…» Muryel spazientiva aveva riassunto il suo tono di rimprovero.
«…Tra tutti i sigilli contenuti in questa sala questo è in assoluto il più importante!»
La dea sconsolata osservò la grande porta sistemata sul fondo della stanza.
«Sisi lo so. Ma quella stanza è cosi fredda, e l'atmosfera al suo interno è cosi…Inquietante!»
Muryel sbuffando si avvicinò alla dea squadrandola con lo sguardo severo.
«Comprendo la vostra riluttanza divina Sigillaria, ma si tratta solo di attendere ancora qualche minuto e poi avremo finito»
Sigillaria rassegnata cominciò a muoversi verso la porta.
«Va bene andiamo e facciamola finita, cosi dopo puoi prepararmi il Tè…»
Giunta nei pressi della porta la dea notò qualcosa che le fece rallentare il passo. I sigilli magici posti da lei stessa su di essa, generalmente luminosi e ben visibili, sembravano spenti.
Che strano, eppure sono sempre attivi…
Allungato il passo e raggiunta la porta Sigillaria notò una fessura da cui fuoriusciva una fioca luce.
La porta…È aperta???
Raggiunte le maniglie e spalancata la porta la dea si trovò davanti una scena che la impietrì.
Al centro della stanza, piccola e dalla forma circolare si trovava la teca che ospitava il sigillo del vuoto, completamente avvolta da una densa nube nera.
Dale sue spalle Muryel incuriosita si fece avanti.
«Divina Sigillaria…Cosa è successo?»
Al suono di quella voce improvvisamente la nube nera sembrò come attivarsi, lanciandosi a tutta forza contro di loro contro di loro.
Fu una questione di un istante. La dea reagendo d'istinto alzò una barriera, riuscendo per un soffio a proteggere lei stessa e la sua assistente che presa alla sprovvista emise un urlo di terrore.
«Mia dea cosa sta succedendo?»
Le urla spaventate dell'assistente non la distrassero.
«Stai indietro Muryel, non avvicinarti!»
Sigillaria alzate entrambe le mani cominciò a respingere la nube muovendosi verso di essa, che sentendosi respingere reagì rabbiosamente cominciando a colpire la barriera con più violenza.
«Come hai fatto a liberati?» La domanda della dea era rivolta alla nube che in preda alla rabbia vorticava emettendo dei suoni spaventosi.
Maledizione! Come è potuto succedere?
La nube raggruppatasi si lanciò avanti con più violenza, costringendo Sigillaria ad uno sforzo immane nel tentativo di contenerla.
Se non riesco a respingerlo è finita…
«Divina Sigillaria, che cos'è quella nube?»
Muryel terrorizzata urlava nel tentativo di sovrastare i suoni terrificanti emessi dalla coltre impazzita.
«Muryel ascoltami attentamente…»
La voce della dea che sovrastava quel frastuono raggiunse l'assistente.
«Avvicinati a me e non allontanarti»
A quelle parole l'assistente si avvicinò affondando il volto tra le vesti che ricoprivano la schiena della dea, chiudendo le palpebre.
«Che intenzioni avete mia divina?»
«Devo sigillare la nube prima che ci inghiottisca, rimani dove se e non ti muovere»
È da millenni che non tento più qualcosa di simile, speriamo che vada tutto bene…
Sigillaria fissando direttamente la nube prese un profondo respiro, concentrandosi.
Dal corpo della dea si sviluppò una luce accecante che avvolse l'intera sala investendo la nube, che ritrovatasi avvolta cominciò a contorcersi più violentemente turbinando ed emettendo suoni di dolore.
«Non ti permetterò di liberarti in questo mondo per distruggerlo!» Il tono di sigillaria era imperioso, lo sguardo serio e concentrato.
«Ora torna là dove appartieni, io ti sigillo!»
La luce divenne tanto forte ed accecante da costringere Muryel a chiudere gli occhi.
La nube soverchiata tentò disperatamente di divincolarsi in un ultimo, inutile disperato tentativo.
Un forte vento divino spazzò la sala, e dall'interno della teca qualcosa reagì, cominciando a risucchiare con forza l'aria tutt'attorno a sé.
Dopo qualche interminabile istante tutto finì.
Sigillaria senza attendere raggiunse la teca osservandola.
Nella parte superiore il cristallo divino era infranto, e cosa peggiore, il sigillo che chiudeva la giara in essa contenuta era scomparso.
Impossibile!
Imponendo le mani su di essa la dea si concentrò sui frammenti di cristallo sparsi che vibrando e muovendosi all'impazzata tornarono a ricomporsi ed unirsi, sigillandosi.
«Mia dea…Siete stata fenomenale!» Muryel entrata nella sala raggiunse la dea.
Sigillaria non le diede retta, continuando ad osservare la giara aperta.
Chi può aver fatto una cosa tanto stupida…
Muryel attirata dallo sguardo serio e pensieroso della dea osservò la teca, sbiancando.
«Il sigillo…Che fine ha fatto?»
«…È sparito»
«Sparito? Intendete rubato?»
«Cosi sembrerebbe»
Muryel era terrorizzata.
«E chi mai avrebbe potuto giungere fino a qui per rubare un sigillo ancestrale?»
Ottima domanda…
«Non sono molte le creature divine o mortali tanto perverse e potenti da poter compiere un atto come questo…»
Che sia stato…Il re dei demoni?
Sigillaria improvvisamente si voltò cominciando a camminare a passo veloce, dirigendosi fuori dalla sala e continuando a camminare.
Perché arrivare a questo? Quale motivo dovrebbe avere per compiere un gesto tanto sconsiderato?
Muryel osservando la dea allontanarsi e senza capire, si mise al suo inseguimento.
«Mia dea aspettatemi, dove state andando?»
Una volta raggiunto l'esterno Sigillaria gettò lo sguardo oltre le alte guglie dei palazzi divini che la circondavano.
All'orizzonte un fronte di nuvole nere e rigonfie si avvicinavano minacciose.
Maledizione!
«Mia dea…quello cos'è?» Muryel che l'aveva raggiunta osservava il cielo spaventata.
«Il vuoto si avvicina…»
«IL vuoto?»
Un forte vento di tempesta raggiunse i palazzi divini cominciando a spazzarlo ed infilandosi tra le vie divine fino ad investire la dea, sollevandole le vesti.
Un presagio funesto…Che sia la profezia?
«Divina Sigillaria, che fine ha fatto il sigillo?»
Muryel urlava cercando di sovrastare il rumore del vento.
La dea si osserva attorno scandagliando il piano divino, nel tentativo di avvertire la presenza del sigillo.
Non è qui…Hey aspetta…
Voltatasi e rivolto lo sguardo al cielo la dea indicò una piccola sfera che brillava in lontananza.
«Trovato!»
Muryel seguendo l'indicazione della dea si voltò osservando il punto che stava indicando.
«Ma quello è…Mondo? Come è possibile?»
Sigillaria fissava il piccolo pianeta.
Allora è vero, è stato portato lì…
«Che centri la ragazza?»
L'assistente continuava ad osservare la dea senza capire.
«Ragazza? Quale ragazza? Di cosa state parlando?»
Sigillaria voltatasi improvvisamente raggiunse Muryel prendendola per mano e fissandola dritta negli occhi.
«Vieni Muryel dobbiamo andare!»
«Andare? Andare dove?» L'assistente osservando lo sguardo profondo e preoccupato della dea realizzò improvvisamente.
«Volete scendere sulla terra? Per quale motivo?» Muryel era in preda alla confusione.
«Non ci è permesso raggiungere la terra…Io non capisco…»
La dea allungata una mano aprì un portale rivolgendo un sorriso incoraggiante alla sua assistente.
«Ti spiegherò strada facendo, fidati di me»
Sigillaria rivolse all'assistente uno sguardo sorridente e beffardo, facendola rabbrividire.
«Su non attendiamo oltre, abbiamo molte cose da fare!»
E trascinando con sé la ragazza Sigillaria si lanciò nel portale, oltrepassandolo.

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