Camelia dopo essersi brevemente accucciata ed estratto qualcosa da sotto al bancone allungò un oggetto a Violet che lo fissò con lo sguardo luminoso.
«Ecco a te la pietra della gilda»
L’oggetto era una piccola pietra levigata e dal colore bluastro. Era una pietra magica che veniva consegnata ad ogni avventuriero al momento della sua registrazione.
«Appoggia il pollice sulla pietra per favore»
Violet seguendo le istruzioni della ragazza vi appoggiò la punta del pollice e atteso qualche istante la pietra reagì illuminandosi ed emettendo un breve suono.
«Questa pietra ora ti appartiene Violet. Al suo interno vi sono registrati tutti i tuoi dati. Ad ogni missione tramite di essa verranno registrati tutti i tuoi progressi, cosi come gli avanzamenti di classe»
Violet conosceva già questi dettagli, ma lasciò che la ragazza continuasse a parlare.
«Come avventuriera inesperta partirai dal rango più basso, il rango Legno. Sopra di esso in ordine si trovano: Bronzo, Ferro, Acciaio, Argento, Oro, Platino ed infine Diamante»
Violet prese la pietra tra le mani osservandola.
«Dato che sei ancora inesperta puoi accettare solo missioni pari a quelle del tuo rango. Inoltre è fortemente consigliato di unirsi ad un party. Ce ne sono molti come puoi vedere. Assicurati di scegliere quello più giusto…Per te!»
Violet accigliata lanciò un’occhiataccia alla ragazza della gilda, che per tutta risposta le rivolse il solito sorriso forzato e chiaramente ostile.
«Bene, abbiamo finito Violet! Puoi cercare la tua prima missione tra quelle disponibili sulla bacheca la infondo»
La ragazza si inchinò brevemente.
«Grazie per aver scelto la nostra gilda, in bocca al lupo!»
Sembra quasi una minaccia…
Violet fatta sparire la pietra tra le pieghe della veste rivolse a camelia un saluto frettoloso.
«Si…Grazie!»
Poi rivolse un veloce cenno all’impiegata voltandosi e cominciando a camminare.
Non farci caso Violet. L’importante è essere riuscita ad iscriverti come volevi
Attraversando la sala puntò alla bacheca delle missioni.
Muovendosi nella sala allungò le orecchie per capire di cosa stessero parlando gi altri avventurieri nella speranza di scoprire qualcosa di interessante o di capire se qualche gruppo fosse in cerca di nuovi membri.
Armi, tattiche, denaro. Gli argomenti di cui sentiva parlare erano tutti molto pratici. Violet ascoltò interessata alcune brevi conversazioni, cercando di non dare troppo nell’occhio.
Erano molte le cose che non sapeva sulla vita dell'avventuriero fatta di avventure, tattiche e battaglie. Violet non aveva mai combattuto prima e non aveva nessuna esperienza, inoltre non aveva amicizie tra gli avventurieri, e in un mondo fatto di conoscenze e legami così stretti riuscire a farsi largo tra gruppi tanto affiatati sarebbe stata un'impresa ardua.
Pazienza Violet, per queste cose ci vuole tempo…
Tralasciato quel pensiero si diresse verso la parete opposta.
La bacheca la occupava quasi completamente e le missioni, scritte su fogli di pergamena appese ad essa erano divise per rango. Violet le scorse con gli occhi, dirigendosi verso l’estremità dove si trovavano le missioni più semplici, osservando i fogli che vi erano stati appesi con dei piccoli chiodi.
SEZIONE LEGNO:
- Raccogli cinque radici di erba spirulina…
- Consegna il messaggio…
- «Ho perso il mio cane, aiutami per favore»
- Raccogli i cristalli…
Le missioni erano molte e sembravano tutte semplici.
Violet le osservò incuriosita, gettando uno sguardo anche a quelle della sezione di rango superiore appese proprio in parte ad esse.
Quasi tutte richiedono l’appartenenza ad un party…
Violet ne lesse alcune. Missioni di caccia o di sterminio di mostri e creature magiche, oppure di ricerca di artefatti magici o taglie per la cattura di criminali e delinquenti di ogni genere.
Sembravano tutte molto pericolose.
Tornò con lo sguardo alla sezione legno, concentrandosi sulle richieste che attendevano.
Beh da qualche parte dovrò pur cominciare…
Violet allungata la mano afferrò uno dei fogli, rimuovendo il chiodo che lo fissava.
«Uccidi cinque ratti di fogna:
Recati nelle fogne della città ed elimina almeno cinque ratti di fogna.
Si richiede che vengano presentate le code di ognuno dei mostri uccisi come prova. Non si richiede la presenza di più membri per lo svolgimento di questa missione.
Livello di difficoltà: basso»
Ratti eh? Beh perché no…
L’idea di recarsi nelle fogne le metteva ribrezzo, ma i ratti erano creature familiari e che Violet conosceva bene.
Disgustosi e dotati di zanne affilate si vedevano spesso girovagare per i bassifondi in cerca di cibo.
Spesso i bambini li cacciavano per divertimento, tirandogli pietre e colpendoli con dei bastoni. Per i bambini era solo un modo per passare il tempo, ma questo gioco aveva comunque l’utilità di tenere i ratti lontani dalle case e dai magazzini, e diminuirne la popolazione.
Addentrarsi nelle fogne però era tutta un'altra questione. Violet non ci era mai stata, ma le storie raccontate dai bambini del quartiere parlavano di un essere gigantesco, un re dei ratti, che puniva gli sprovveduti che si addentravano nel suo territorio nell'intento di uccidere i suoi consanguinei. Il solo pensiero di venire toccata da uno di quei mostri le faceva venire il prurito in tutto il corpo.
Suppongo che sarebbe meglio se non ci andassi da sola…
Violet si voltò osservando le persone presenti nella sala.
Molti dei presenti avevano sguardi duri e segnati da cicatrici, ma forse con un po' di pazienza avrebbe trovato qualcuno di meno esperto a cui aggregarsi.
Infondo chiedere non costa nulla Violet…
Facendosi coraggio e raccogliendosi nelle spalle si gettò nella sala, dirigendosi verso la folla di avventurieri.
«Mi scusi…» Violet cercò di fermare un uomo alto e piazzato che le passò davanti senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
Non fa niente Violet. Riprova!
Violet provò nuovamente a presentarsi ad una ragazza bellissima che indossava una camicetta e dei pantaloni in cuoio attillato.
«Buongiorno…»
La ragazza attirata dalla voce si limitò a girare la testa verso di lei, squadrandola dall'alto con aria contrariata, passando oltre.
Violet imbarazzata si risollevò rimanendo in silenzio.
Infondo sono nuova. Forse potrei riprovare domani…
Voltatasi per riappendere il foglio della missione alla bacheca Violet si bloccò, avvertendo una strana sensazione montarle dentro.
Se rinuncio ancora prima di cominciare tanto vale che me ne torni direttamente a casa…
Violet osservò il foglio stretto tra le sue mani.
Ho fatto troppa fatica per tirarmi indietro proprio ora. Al diavolo! Ci provo!
Uscita dalla gilda si incamminò a passo veloce.
Sapeva già dove dirigersi.
L’entrata delle fogne si trovava esattamente sotto il ponte che separava il centro di Giltown dalla periferia.
Percorse le strade avanti e indietro svariate volte fino a quando alla fine non si trovò di fronte il fiume ed il ponte.
Una volta attraversato lo costeggiò fino a raggiungere la scala che scendeva fino al camminamento in pietra. E lì, di fronte a lei, l’entrata delle fogne.
Vi era un piccolo cancello in ferro a serrare l’entrata, ma Violet non vide nessuna catena o lucchetto a tenerlo chiuso.
«Bene! Ci siamo!»
Violet spalancò il cancello che si aprì verso l’interno cigolando, addentrandosi nell’oscurità.
Davanti a lei una scalinata che scendeva. In lontananza rumore d’acqua e il riverbero sommesso del vento.
Non si vede nulla…
Violet strinse la propria staffa battendo il terreno con un suono sordo, facendo illuminare la piccola pietra magica sistemata sopra di essa.
Il sentiero di fronte a lei si illuminò rivelando la scalinata stretta che sembrava discendere senza fine.
Violet deglutì osservando il buio, pensando per un istante di rinunciare e tornare sui propri passi ed abbandonare quel luogo.
Non avere paura Violet! Infondo si tratta solo di qualche stupido ratto…
Preso coraggio cominciò a scendere gli scalini senza fretta, stando attenta a dirigere bene i passi e tendendo l'orecchio verso l'oscurità.
Giunta sul fondo oltrepassò un piccolo arco, ritrovandosi di fronte ad un largo canale che scorreva la lunghezza di quell'ambiente arrivando ben oltre il suo sguardo.
L’acqua scura che scorreva al loro interno emanava un odore pungente e Violet poteva avvertire l'umidità penetrarle nelle ossa.
Strettasi nelle proprie vesti Violet si osservò attorno chiedendosi da che parte sarebbe stato meglio dirigersi.
Allora vediamo…Non dovrebbe essere difficile trovare dei ratti qui sotto
Decidendo di seguire il corso della corrente Violet si mise in cammino osservandosi attorno.
Che strano. Eppure in superficie è pieno di quei mostri schifosi
Oltre al rumore dell’acqua non vi erano altri suoni.
Svariati metri sopra di lei ad intervalli regolari si trovavano delle grate da cui filtrava una luce pallida. Violet si fermò qualche istante ad osservarle.
Si sentivano molti rumori provenire dall'esterno.
Era ancora mattina e Violet poteva udire il rumore delle ruote dei carri che percorrevano le strade diretti ai mercati, e i versi sbuffanti dei cavalli che li trainavano.
Pazzesco…
Violet riprese il cammino addentrandosi sempre più in profondità tra i canali che si districavano all'infinito, senza rendersi conto di aver ormai perso la cognizione del tempo.
Poi all’improvviso un rumore lontano di qualcosa che strideva contro la pietra, come se qualcosa stesse graffiando le pareti delle gallerie.
Violet sollevò la propria staffa sporgendola in avanti illuminando l'oscurità davanti a lei.
Un’ombra si trovava immobile sul sentiero a poca distanza. Fece qualche passo in avanti per osservare meglio, avvertendo il cuore cominciare a batterle più forte nel petto.
Una volta abbastanza vicino Violet scorse una piccola figura ricoperta di pelo e dalla lunga coda che di spalle stava annusando il terreno.
«Un ratto!»
La voce di Violet risuonò tra le pareti, attirando l’attenzione della creatura che si voltò di scatto verso di lei.
Il mostro incuriosito e sollevatosi sulle zampe posteriori annusò brevemente l’aria fissandola per poi riappoggiarsi a terra cominciando a correre.
«Hey, Aspetta!!!«
Violet senza indugiare scattò all’inseguimento dell’animale.
Cavolo quanto è veloce!
Violet poteva vedere la sagoma davanti a lei farsi sempre più distante.
Cosi lo perdo…
Rimasta indietro continuò a correre seguendo i rumori della creatura ormai lontana che riecheggiavano tra le pareti dei canali.
Svoltò svariate volte senza prestare attenzione alla strada che stava seguendo e una volta arrivata di fronte ad un arco più ampio lo attraversò senza pensarci, ritrovandosi improvvisamente in uno spazio molto più ampio.
La sala era il punto di incontro di svariati tunnel le cui acqua si riunivano in un canale di grandi dimensioni che attraversavano la sala proseguendo.
Li, di fronte a lei una vista che la fece tremare.
Il ratto che aveva inseguito si era arrestato voltandosi con lo sguardo minaccioso verso di lei. Attorno a lui ve ne erano molti altri e cosa peggiore, tra loro ce ne era uno dalle dimensioni spaventose.
Violet osservò i ratti che accortisi della sua presenza si erano radunati attorno al loro capo fissandola e cominciando ad emettere suoni agghiaccianti.
Il ratto gigante spalancò le fauci fissandola e rivolgendole un verso spaventoso, mostrando le lunghe zanne e gli artigli affilati.
Violet in preda al panico strinse la staffa retrocedendo fino a ritrovarsi con le spalle alla parete.
«Maledizione! E ora cosa faccio?»
I ratti si fecero avanti senza fretta, osservandola e soppesando i suoi movimenti. Poi d’un tratto un altro urlo agghiacciante proveniente dalla bestia più grossa.
Violet li osservò piegarsi sulle zampe, pronti a balzare verso di lei. Provò a muoversi, accorgendosi che le gambe molli per la paura non rispondevano, costringendola a rimanere ferma, inerme.
Poi un rumore profondo, improvviso che attirò l'attenzione dei ratti costringendoli a voltarsi. L’acqua del canale alle loro spalle cominciò improvvisamente a ribollire per poi sollevarsi scatenando una grande onda che rivelò qualcosa di ancora più mostruoso.
Violet cominciò a tremare osservando l’enorme figura che emergendo lentamente dall'acqua si avvicinò alla riva.
E quello adesso da dove salta fuori???
La figura una volta raggiunta la sponda la risalì rivelando la forma e le fattezze di un enorme Slime che avanzò dritto verso i ratti che spaventati stavano arretrando.
Dopo qualche scambio di sguardi il leader dei mostri emise un ennesimo verso spaventoso, e al suo comando i ratti più piccoli si gettarono contro il grosso slime cominciando a morderlo e graffiarlo.
L'enorme gelatina non reagì, lasciando che i mostri impattassero con il suo corpo molle.
I ratti presi dalla furia non si accorsero che il corpo dello slime li stava a poco a poco assorbendo, senza lasciargli nessuna via di scampo.
Cosi ad uno ad uno tutti i piccoli ratti finirono per essere inglobati dallo slime, cominciando a dissolversi all’interno della massa gelatinosa.

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