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Void/Echo

La Convocazione

La Convocazione

Oct 25, 2025

 

Toc Toc

«Mhhm?»

Toc toc

«…Violet?»

Era la voce di mamma Célene.

«Violet alzati! È arrivata una lettera per te!»

Toc Toc

«Si, adesso mi alzo…» Violet si costrinse a sollevarsi sul letto stiracchiandosi e sbadigliando.

Una lettera? Per me?

Sbadigliando si costrinse ad alzarsi osservandosi brevemente attorno. Individuata la propria veste cominciò pigramente a vestirsi per poi sistemarsi velocemente i capelli. Una volta pronta e sistematasi la coroncina d'alloro sul capo Violet uscì dalla stanza, percorrendo lentamente i corridoi fino a raggiungere la stanza dove la madre ed i bambini la aspettavano seduti alla tavola.

«Ciao sorellona!» Lili vedendola entrare la accolse con un sorriso.

«Sei sempre la solita dormigliona» Piro a braccia conserte la fissava con uno sguardo di rimprovero mentre Célene che impugnava il solito mestolo era intenta a mestare nel pentolone appeso sul fuoco acceso.

Sulla tavola, sistemata proprio al posto di Violet, una busta di un marrone scuro e dall'aspetto ruvido.

«Che cos’è?» Gal puntò la busta con il dito, attirando l’attenzione degli altri bambini che si voltarono a guardarla.

Lily senza attendere si lasciò andare alle domande.

«È una lettera del tuo fidanzato? È stato lui a scriverla?»

«Macché, per me è una lettera di sfida!» Gal la interruppe per venire poi incalzato da Negis.

«Si! Avrà fatto arrabbiare qualcuno e ora quello vuole affrontarla in un duello all’ultimo sangue!»

I bambini agitati continuavano a scambiarsi pareri e teorie sulla possibile provenienza di quella lettera.

Le teorie si sprecavano: Lettera d’amore, Lettera di sfida, oppure una lettera di credito o magari un vecchio zio che le aveva lasciato una grande eredità.

«Su bambini adesso calmatevi» Cèlene li interruppe cercando di sedare gli animi.

«Lasciate che Violet legga la lettera in pace»

Violet ancora in piedi si avvicinò alla tavola per sedersi, sollevando la lettera per osservarla.

La busta era ruvida e la carta spessa.

Era sigillata con un timbro in cera rossa, e su di esso vi erano impresse una spada ed una staffa incrociate.

«Ma questo è… Il simbolo della gilda?!?»

Nella stanza calò il silenzio. Tutti, compresa Célene fissavano Violet sospesi, in attesa.

Violet spezzò il sigillo con le mani, aprendo la busta ed estraendone il foglio per leggerlo.

 

 

Signorina Vandellione:

Con questa presente la gilda degli avventurieri di Giltown la convoca per discutere di alcuni dettagli privati.

Siete pertanto pregata di raggiungere la nostra sede il prima possibile.

In fede, S.

 

 

 

Convocata? Che ci sia stato qualche problema con la registrazione?

Violet era perplessa.

«Allora??? Cosa c’è scritto?»

 Negis che si era sollevato appoggiando le mani sulla tavola attirò la sua attenzione.

I bambini la fissavano tesi come corde di violino. Persino Célene ancora alle prese con il calderone la osservava con la coda dell’occhio.

«È una lettera di convocazione…Sono stata convocata!»

Dopo un breve ma lungo istante di silenzio i bambini esplosero scatenandosi.

«Convocata? E che vuol dire?» Piro perplesso di sforzava di capire quale fosse il significato di quella parola.

Gal annuendo con gli occhi chiusi non si fece attendere.

«Ve l’avevo detto! Ha fatto arrabbiare qualcuno e adesso dovrà convocarlo in duello!»

«O forse è un tuo spasimante segreto che vuole incontrarti?» Anche Lili si era fatta una propria idea sul contenuto di quella lettera.

Violet soverchiata da quelle domande non sapeva cosa rispondere. Che avesse fatto qualcosa di male senza accorgersi?

«Convocata significa che è stata chiamata bambini…»   Cèlene sollevo la pentola ribollente appoggiandola sulla tavola e cominciando a riempire le ciotole dei bambini.

«Significa che deve andare alla gilda per incontrare qualcuno?»

«Che hai combinato?» Negis la fissava con aria d'accusa.

«Cosa c’è scritto nella lettera?» Célene alzando il tono della voce attirò l'attenzione di tutti e fissando Violet senza riuscire a celare una punta di preoccupazione.

«Beh…In realtà non spiega nulla…Dice solo di presentarsi il prima possibile…»

Cèlene riempita la ciotola di Violet continuava guardarla preoccupata.

«Allora direi che non dovresti farli attendere!»

 

Ingurgitata la colazione Violet aveva raggiunto la propria stanza raccogliendo la staffa preparandosi ad uscire.

Arrivata davanti alla porta si bloccò.

«Ok…Chi ha rubato le mie scarpe???» Negis la raggiunse di corsa, stringendo tra le mani gli stivaletti neri di Violet e porgendoglieli con un sorriso beffardo stampato sul volto.

«Scusa…»

Infilati gli stivaletti Violet si diede una veloce sistemata alle vesti.

«Allora io vado!»

E senza attendere si lanciò nel cortile seguita dai bambini che la salutavano incoraggiandola.

Chiuso il cancelletto dietro di sé si incamminò a passo veloce lungo la strada sterrata oltrepassando il ponte fino a raggiungere il centro città.

Lo percorse avanti ed indietro svariate volte infilandosi in tutte le stradine che incontrava fino a bloccarsi di colpo.

«…Ah!»

Davanti a lei la sede della gilda.

Bene, ci siamo!

Deglutendo e prendendo un profondo respiro Violet si fece coraggio dirigendosi verso la porta, aprendola.

All’interno vi era la solita folla rumorosa e caotica cui Violet non diede peso, facendosi largo nella sala e puntando dritta al bancone, dove una figura familiare la accolse sorpresa.

«Buongiorno! Benvenuta alla gilda di…»

Era Camelia, la ragazza che l’aveva registrata il giorno prima che la squadrò sorpresa.

«Tu sei…la ragazza di ieri…Hai bisogno di qualcosa?»

Camelia le rivolse il solito sorrisetto falso e compiacente.

«Ecco io…Ho ricevuto questa…»

Violet estrasse la lettera mostrandola alla sua interlocutrice che dopo averla letta spalancò gli occhi.

«Capisco…Allora sei tu…» Camelia ne sembrò infastidita «Prego seguimi…Da questa parte»

Camelia uscita da dietro il bancone fece segno a Violet di seguirla oltre al bancone e le due presa una porta laterale si ritrovarono nei corridoi interni e privati della gilda, immerse nel silenzio.

«Io…» Violet tentò di indagare

«…Posso sapere per quale motivo sono stata convocata? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

«Sbagliato? Cosa intendi dire?»

Quindi non c'è nessun problema con la registrazione…

«Ecco, io…Per quale motivo sono stata convocata?»

Camelia continuò a camminare, senza nemmeno voltarsi.

«Non lo so…»

Non lo sa???

«Si sono presentate due donne stamattina presto, due tipe bizzarre. Hanno sfoderato credenziali della gilda di altissimo livello e hanno parlato brevemente con il nostro Capogilda chiedendo di recapitarti un messaggio…Da come erano vestite sembravano venire dalla capitale reale. Non so altro…»

Dalla capitale? E perché? Io nono conosco nessuno lì, né tantomeno conosco Capigilda o personalità importanti…

«…Pensavo che lo sapessi tu» Camelia la osservò incuriosita, chiedendosi chi potesse mai essere quella ragazza sconosciuta che poteva scomodare addirittura i vertici della gilda.

«Beh io…No…»

 

Percorsi i corridoi laterali costellati di porte chiuse svoltarono infine l'angolo seguendo il percorso fino alla fine, fermandosi davanti ad una porta chiusa.

Camela alzata la mano e dopo un attimo di esitazione bussò alla porta.

Toc toc

«…Avanti!»

La voce che giungeva dall’altro lato della porta era chiaramente quella di una donna.

Camelia aperta la porta si fece da parte lasciando entrare Violet seguendola con lo sguardo e allungando il collo verso la porta nel tentativo di scorgere chi o cosa vi fossero nella stanza.

Violet prendendo un profondo respiro si fece avanti oltrepassando la porta notando lo sguardo incuriosito e contrariato dell’impiegata della gilda. Non appena entrata la porta dietro di lei si chiuse sbattendo facendola sobbalzare.

«Signorina Vandellione!»

Dalle sue spalle spuntò una figura coperta da una veste con il cappuccio calato, che tenendo la testa bassa la oltrepassò fino a raggiungere una scrivania sistemata all'altro muro della stanza.

Violet la osservò con gli occhi spalancati. La veste era molto bella e sembrava quasi emettere una fioca luce, inoltre da quello che Violet poteva vedere dei lunghi capelli di un profondo nero spuntavano dalla cappa della veste, accompagnati da un naso piccolo e leggermente a punta.

La stanza era spoglia eccezion fatta per la scrivania ed un’altra sedia su cui si trovava seduta con le cosce in bella vista una seconda donna.

La donna seduta dava l’impressione di essere più bassa e portava anch'essa una veste visibilmente troppo grande. Ma c'era qualcosa di strano nei capelli di quella donna. Violet poteva chiaramente vedere una folta chioma di un biondo dorato e lucente e due enormi occhi azzurri, profondi e stranamente vispi. Eppure sopra di essi ve ne erano altri di un colore più castano, che stonavano completamente con il suo aspetto. Erano strani, inusuali, come se le fossero stati incollati sulla testa.

«Allora signorina Vandellione si sieda, non perdiamo altro tempo»

La donna ricoperta dal cappuccio raggiunto il retro della scrivania le fece gesto di accomodarsi sulla sedia.

Ma che storia è questa?

«Su venga avanti signorina, si accomodi» La donna che stava seduta al fianco della scrivania la invitò a sedersi. Violet si costrinse a muoversi, raggiungendo la vecchia sedia sistemata davanti alla scrivania.

«E voi chi siete?»

Violet osservò stralunata le due donne che sembravano due comparse appena uscite da uno spettacolo teatrale.

«…Siete della gilda?»

La ragazza seduta la fissò intensamente accavallando le gambe rendendo ancora più visibili le cosce tornite, cominciando a parlare.

«Il mio nome è Sig…ehm…Silvine. La mia collega si chiama Mury…ehm…Marielle»

Il tono di Silvine era rilassato e guardava Violet sorridendo e fissandola profondamente, come se la conoscesse.

«Ti ringrazio per essere venuta qui cosi di corsa con cosi poco preavviso. Lo apprezzo molto, davvero»

Violet aveva la osservò attentamente, indugiando sull’attaccatura dei capelli della donna.

«Allora signorina vediamo…» Marielle osservando alcuni fogli sistemati sulla scrivania si mise a squadrarla.

«Capelli viola…occhi viola…Poco meno di un metro e sessata. Si direi che è lei»

Violet le osservò entrambe stralunata, costringendosi a prendere la parola.

«Per quale motivo mi avete convocata? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

La donna dalla strana capigliatura la incalzò.

«Allora signorina Violet veniamo subito al punto…» Violet voltò la testa ricambiando lo sguardo profondo e strano di quella donna.

«…L’abbiamo contattata per affidarle una missione della massima urgenza! Una missione di importanza vitale la cui richiedente è la divina Sigillaria in persona!»

Violet strabuzzò gli occhi.

«…Chi?»

Marielle prese la parola. Le due donne si scambiavano continuamente la parola confondendola e senza lasciarla il tempo di ragionare.

«Sigillaria, Dea delle legature celesti! Custode delle sale del tempo! Sentinella dei Sigilli ancestrali!»

«…Una dea?»

Ma è uno scherzo?

«Si Violet, la dea Sigillaria» Silvine incrociate le mani sul ginocchio la fissò ammiccando con le sopracciglia.

«La dea Sigillaria?»

«Si esatto»

«Ah…Mai sentita…»

Marielle senza attendere la incalzò.

«La Dea Sigillaria ha richiesto alla gilda l’intervento di un avventuriero, qualcuno di indubbia fiducia, per portare a termine un incarico fondamentale»
Silvine prese nuovamente la parola senza lasciarle il tempo di capire cosa stesse succedendo.

«Vedi Violet, un manufatto magico di enorme potenza è stato sottratto alla custodia della Dea…» Lo sguardo della donna si fece grave e preoccupato.

«…Ecco, si tratta di un sigillo antico, un manufatto risalente agli inizi del tempo. Sigillo della giara del vuoto, estremità ermetica del contenitore del vuoto eterno»

Il vuoto di cosa? Io non ci capisco più niente

Violet decise di averne abbastanza, e rivolse una domanda diretta alla donna.

«… Ma quella è una parrucca?»

La donna presa di sorpresa si portò le mani ai capelli sistemandoseli, nel tentativo di nascondere ciò che per Violet era fin troppo evidente.

parkeralexj75
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#Fantasy #lightnovel #Sliceoflife #comedy #adventure #journey #femaleprotagonist #italiano

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I ve uploaded a couple chapters now. follow me on instgaram: baka.shun17 and then write me in dm, so i know that is you. ok?

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