«Assolutamente no! Piuttosto, tornando alla missione…» Violet era sempre più sicura che si trattasse di qualche brutto scherzo.
«…Devi capire che questo sigillo ha una grande importanza, il contenitore che sigillava è un artefatto molto pericoloso. È assolutamente indispensabile che questo artefatto venga recuperato immediatamente e restituito al luogo cui appartiene, in caso contrario le conseguenze potrebbero essere…Nefaste…»
Violet soppesò le parole di Silvine per qualche istante.
«Un sigillo che chiude…un contenitore?»
«Esatto Signorina Vandellione»
«Cioè…un tappo???»
Marielle alzando il tono di voce cominciò a parlarle sopra, interrompendola.
«La missione è semplice Violet. Bisogna recuperare il tapp…Il sigillo e restituirlo alla Dea prima dello scatenarsi della fine dei tempi»
La fine…Dei tempi???
«Cosa??? Mi state prendendo in giro???««
Violet si alzò di scatto dalla sedia.
«Io non so niente di questa Sigillaria né tantomeno di sigilli o artefatti divini! Mi rifiuto!!!»
«Posso vedere la tua pietra della gilda?» Silvine senza scomporsi allungò la mano verso Violet ancora presa dall'agitazione.
Violet senza pensarci la estrasse dalla veste porgendola alla donna che iniziò ad osservarla.
«Si…Molto bene!»
Biiip
«Che cos’è questo suono???»
Violet che rimpallava lo sguardo tra le due donne stava per perdere il controllo.
«Niente, niente! Piuttosto cara Mur…Ehm…Marielle! Saresti così gentile di preparare i moduli necessari?»
La donna istintivamente si voltò verso la collega, inchinandosi profondamente, lasciando Violet di stucco.
«Come desiderate divina Sil…Vine»
Divina? Ma queste sono pazze!
Risollevatasi la ragazza cominciò a rovistare tra un plico di fogli disordinati sistemati di fronte a li.
Violet si sentì improvvisamente in trappola.
«Moduli? Quali moduli? A che cosa servono?»
Violet era sul punto di sbroccare.
«Allora Violet, ora parliamo dei tuoi bonus…» Silvine indicò una parte sul fondo della stanza che si aprì all’improvviso.
Dal buio della stanza adiacente una figura si fece avanti.
Basso, vestito con un’armatura ed un elmo cornuto. Sul volto una barba e dei capelli corti di dolore rosso. Un nano.
«Cosa? E questo chi è???«
Violet osservò il nano che compiuto qualche passo se ne rimase in piedi in silenzio, lo sguardo fisso e perso nel vuoto.
«Ti presento Nainai Monterimbombo, Il tuo bonus!»
Violet spalancò la bocca incredula.
«È un eroe sai? Un avventuriero di livello diamante è mooolto forte!»
Violet lanciò delle occhiate alle ragazze, cercando di capire cosa stesse succedendo.
«Un nano? E questo sarebbe un bonus?»
Violet si diresse verso Nainai per osservarlo da vicino. Il volto duro e segnato da piccole cicatrici, il fisico muscolo e robusto. Lo sguardo perso.
«E io cosa dovrei farmene???«
«Beh lui…è il tuo compagno Violet» Silvine le sorrise soddisfatta.
«Compagno? Compagno di cosa?» Violet osservò per un istante il volto perso del nano per poi avvicinarsi alla scrivania dove Marielle aveva appena finito di sistemare dei grossi fogli sulla scrivania.
«Non lo voglio! È brutto e poi io lavoro da sola. E comunque io non ho accettato niente!!!«.
Marielle facendo finta di niente si limitò a sistemare una penna d’oca tra le mani di Violet che continuava a sbraitare fuori di senno.
«Sisisisi. Firma qui…ecco. Perfetto!»
Violet presa dall’agitazione firmò la pergamena, rendendosi subito conto dell'errore che aveva commesso.
No!
L'inchiostro usa per la firma cominciò a brillare. La pergamena reagì sollevandosi e da essa si scaturì una fiamma di colore blu acceso che consumata la pergamena si tramutò in un piccolo fuoco fatuo che si deposito sul palmo di Marielle, per poi scomparire.
«Il sigillo magico è stato apposto mia divina» La ragazza rivolse un secondo inchino alla donna che la accompagnava.
«Benissimo signorina Vandellione» Silvine si era alzata per avvicinarsi a Violet riconsegnandole la pietra magica tra le mani accompagnata da una busta chiusa.
«Ora che tutto è formalizzato direi che puoi metterti in marcia sena attendere oltre! Questi sono i dettagli della missione» Violet osservò la pietra e la busta che le erano state consegnate in preda ad un attacco di nervi.
Maledizione, ma che cosa ho fatto?
«Grazie per aver scelto la nostra gilda! Ci auguriamo che il tuo viaggio sia divertente e pieno di avventure»
«Cosa??? No! Io non ho nessuna intenzione di imbarcarmi in un’impresa del genere. Io…»
Sbam!
La porta si chiuse sbattendo alle sue spalle, e Violet si ritrovò all’esterno, in mezzo ad una stradina secondaria sul retro della gilda. Violet si voltò osservando il nano che si trovava alle sue spalle che la osservava con gli occhi tondi ed un'espressione tranquilla.
«Ma che cavolo è successo???»
Violet incredula si osservò attorno cercando di capire se ciò a cui aveva assistito fosse reale o frutto di un’allucinazione.
La porta della gilda…Che fine ha fatto?
Davanti a lei, dove avrebbe dovuto trovarsi la porta da cui era stata fatta vi era solo un muro su cui si trovava una grande finestra dal vetro scuro.
Non è possibile…
D'istinto Violet si avvicinò alla finestra alzandosi sulle punte dei piedi per scrutare all'interno, vedendo solo il proprio riflesso.
«Ma non si vede nulla, eppure io sono sicura di essere uscita proprio da questa parte…»
Che sia stata tutta una mia immaginazione? Forse sto ancora dormendo…
Voltatasi di scatto di ritrovò a fissarsi negli occhi con il nano, che se ne stava impalato sotto il sole con lo sguardo fisso su di lei, ed una grossa ape appoggiata sul naso.
No, è tutto reale…
In preda alla rabbia Violet aprì la busta che le era stata consegnata per capire cosa vi si trovasse dentro.
Il primo oggetto era un grosso foglio ripiegato varie volte che Violet aprì rendendosi conto immediatamente di cosa si trattasse.
«…Una mappa del mondo?»
Osservandola attentamente Violet notò piccolo scarabocchio tratteggiato a penna con un inchiostro di colore rosa, che si trovava su di un punto precisato nel lato superiore della mappa.
«Ma questo è…Un gattino?»
Il disegno dell’animale era stilizzato, con lunghi baffi ed una coda affusolata. Vi era anche una piccola scritta al fianco di esso che recitava: Meow-sama, con una freccia che indicava l’animaletto.
Oltre alla mappa, all’interno della busta vi erano anche una copia del contratto da lei firmato e anche una nota più piccola, ripiegata. Violet la aprì per leggerla.
Al suo interno un messaggio:
«Vai a nord!»
«Cosa??? Tutto qui???«
Non vi era nessun tipo di indizio, di informazione o indicazione.
Violet ripensò ai fogli firmati avvertendo un attacco di panico.
Il contratto!
Estratto anche quel foglio dalla busta cominciò a scorrerlo velocemente con gli occhi e leggendolo ad alta voce, avvertendo un brivido lungo la schiena che andava intensificandosi ad ogni riga letta.
Era un contratto generico che non specificava la durata della missione.
«Il contratto si considererà terminato nel momento in cui (scrivere nome qui) avrà recuperato l’oggetto soprindicato»
«Ma stiamo scherzando??? Cosi è troppo generico!»
Violet si sentiva scuotere fin nel profondo dello stomaco, le gambe tramanti.
Non aveva avuto nemmeno il tempo di realizzare cosa le fosse successo e ora si ritrovava con un contratto firmato in mano, ed una missione da compiere di cui non sapeva assolutamente nulla.
E poi quel nano…
Hey aspetta, forse lui ne sa qualcosa…
Violet si voltò di scatto verso di lui.
«E Tu? Tu hai un'idea di chi fossero quelle due? Sai dirmi che cosa è successo?»
Nessuna risposta. Nainai continuava ad osservarla senza cambiare espressione.
«Ma sai parlare almeno?»
Forse ha qualche problema…
Violet ebbe un crollo.
«E tu saresti il mio compagno? Ma se nemmeno riesci a parlare! E poi non so nemmeno dove devo andare o cosa sto cercando…Che situazione terribile»
Violet si portò una mano alla testa avvertendo un capogiro. Le gambe si fecero molli, e per un istante si sentì svenire.
Forse è meglio se torno all’orfanotrofio e parlo con Célene
Intanto all’interno della gilda Silvine e Marielle osservavano la scena al riparo dietro la finestra dai vetri oscurati con l'ausilio della magia.
«Beh… Mi sembra andata bene no?»
Silvine che si era tolta la parrucca si portò una mano alla testa per levarsi la retina che le ricopriva la sua vera capigliatura, rivelando la chioma fluente di un biondo dorato da cui un pulviscolo divino si sparse attorno a lei riempiendo la stanza.
«C'era davvero bisogno di organizzare tutto questo teatrino, mia dea?»
Muryel toltasi il cappuccio osservava la ragazza che gesticolava agitata rivolgendosi al nano.
«Beh è stato divertente no? E poi hai visto come è carina la piccola Violet?»
Muryel sospirò profondamente.
Non posso credere di essermi prestata a tutto questo
«Non sarebbe stato meglio essere sincera mia dea? Raccontare la verità?»
Sigillaria sobbalzò.
«La verità? La verità potrebbe distruggerla Muryel. È molto meglio così…»
«Ma la ragazza non è pronta! Non è nemmeno una vera avventuriera!»
«Imparerà Muryel. Deve imparare…»
«E quindi la lasciamo partire così?»
Sigillaria voltatasi verso l'assistente la osservò perplessa.
«Beh…C'è Nainai assieme a lei…»
«Ah sì, il nano che non parla!»
Quelle parole fecero storcere il naso alla dea.
«Avverto una vena polemica nelle tue parole Muryel, c'è qualcosa che vorresti dirmi?»
Muryel che fino a quel momento era sempre stata fedele vacillò, sforzandosi di mantenere la calma.
«Immagino che ora vorrete avvisare il concilio degli dei per quanto successo…»
Col cavolo! Se quei damerini scoprono cosa è successo come minimo mi sbattono a pulire i bagni divini per i prossimi diecimila anni!
«No…Non è necessario Muryel»
L'assistente a quelle parole sgranò gli occhi.
«E allora? Cosa facciamo adesso?»
«Adesso? Adesso aspettiamo!»
Sigillaria voltatasi verso la sua assistente le cinse le mani rivolgendole un sorriso dolce ed incoraggiante.
«Su non fare quella faccia Muryel, vedrai che andrà tutto bene. Infondo si tratta di lei…»
Disteso il braccio in avanti Sigillaria aprì un secondo portale.
«Bene ora torniamo indietro prima che si accorgano che ci siamo allontanate! È quasi ora del Tè e ho ricevuto in regalo dei biscotti di una pasticceria che hanno appena aperto. Non vedo l’ora di assaggiarli!»
E detto questo la dea seguita dalla sua inseparabile assistente oltrepassò il portale, svanendo.

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