Mattino invernale, l’alba. Immaginate voi una casa vuota e buia ed i raggi del sole che penetrano dalle finestre aperte ed enormi, inondando rossicci il mobilio pesante ed antico.
Immaginate di aprire gli occhi lentamente, il corpo ancora caldo di sonno sotto le coperte pesanti. La giornata è tutta davanti a voi, potete fare tutto ciò che volete. Immaginate di vedere le ombre che si rimpicciolivano e il trionfo dell’oro che si lanciava sulle pareti, la luce che distruggeva le tenebre della lunga notte invernale.
Questo era quello che provava Integra quella mattina, svegliandosi. Ancora insonnolita guardò l’alba. Poi udì l’urlo, quell’urlo che non credeva di dover più sentire … era disperato.
Era il suo vampiro, Alucard, che in teoria non doveva avere paura di niente, e che invece si stava sgolando terrorizzato.
«Master! Master! Master!» Alucard cercò di aprire la porta, ma la stanza di Integra era chiusa a chiave.
Tremando vide la luce che serpeggiava sul pavimento, cercando di raggiungerlo, e le sue mani forzarono il pomello della porta
«Master!» gridò ancora, poco prima di buttare giù la porta.
Sapeva bene che quello che aveva appena fatto era un crimine di gravità assoluta, qualcosa che nessun’altro membro dell’associazione Hellsing avrebbe anche solo mai potuto pensare di fare. Aveva appena violato la camera sacra del master Integra! Aveva appena distrutto la calma del sonno di lei! Sarebbe stato di sicuro fatto a striscioline … ma meglio ridursi a striscioline per mano del Master che venire sconfitto da qualcos’altro che si avvicinava insieme all’alba e alla canzone … quella canzone orribile …
Integra scattò a sedere sul materasso
«Alucard!» ruggì «Hai buttato la porta!»
«Master!» il vampiro si infilò nel letto di Integra e si rannicchiò «Master!».
Integra sospirò, seccata
«Che ti succede? Tu non hai paura di niente … che diavolo ti è successo?»
«L’alba!»
«Se non erro tu non dovresti avere paura del sole, l’Hellsing ha fatto in modo che esso non ti colpisse, sei stato modificato geneticamente perché tu fossi il migliore. Non devi temere l’alba! E ora subito giù dal mio letto!»
«Ma Master!» Alucard si coprì la bocca con il lenzuolo, tirandoselo fin sotto il naso affilato «C’è di nuovo quella canzone orribile!»
«Quale canzone?»
«Quella del re leone!»
«Si, lo so» Integra si alzò dal letto «L’ho notato. La hanno trasmessa gli altoparlanti che sono presenti giù in cucina … è un modo per darci la sveglia. Non avrai mica paura?» con queste parole sperava di stuzzicare il lato impavido e fiero del vampiro, ma Alucard si coprì completamente la testa con il lenzuolo
«Peggio, vado nel panico» mormorò, con la voce soffocata «Proteggimi!»
«Dovresti essere tu a proteggere me, ragazzo!» Integra sollevò un indice ammonitore, poi, quando si accorse che il suo vampiro non poteva vederlo, afferrò la coperta e la tirò via «Vieni fuori da lì, non ti succederà niente, è una promessa»
«Va bene, Master» Alucard si acquietò immediatamente e si alzò con calma.
Integra lo colpì con un pugno dietro la testa
«E non fare mai più una cosa del genere!» disse «Non sei un bambino ed io non sono più una bambina»
«Peccato» Alucard inclinò la testa da un lato in una maniera che avrebbe dovuto essere tenera, ma che rimaneva truce «Adoravo quando, da piccola, volevi dormire insieme a me»
«Nella vita si cambia» Integra sospirò «Adesso è meglio che scendiamo. Io devo fare colazione … tu puoi anche andare a dormire, anzi. La cosa migliore che puoi fare è riposarti»
«Ah. Posso prendere la tua coperta?»
«Perché?»
«C’è il tuo odore sopra … se non sento profumo di casa non riesco ad addormentarmi e in questa casa è tutto così nuovo …»
«Prendila pure, se ti aiuta»
«Grazie» Alucard iniziò a tirare via il lenzuolo blu dal letto del suo master mentre Integra scendeva, così com’era, al piano di sotto. Non le importava di essere spettinata o ancora in pigiama, se qualcuno avesse osato dire qualcosa a proposito del suo aspetto lo avrebbe con tutta probabilità mutilato, non importava quanti punti sarebbero costati alla sua squadra.
In cucina c’erano già quelli di casa Phantomhive, la colazione, tutta a base di appetitosi dolci glassati e thè forte, era stata servita. Gli altoparlanti si erano zittiti, ma in compenso Sebastian canticchiava con voce deliziosa e sommessa, riempiendo l’aria di una musica soave.
Integra prese un dolce dal piatto di Ciel e iniziò a rosicchiarlo piano mentre il bambino la guardava con l’unico occhio spalancato di indignazione.
Poi, all’improvviso, gli altoparlanti si animarono
«Benvenuti in questo nuovo giorno! Ed eccoci finalmente a quella che sarà la seconda delle vostre trecentosessantacinque prove. Oggi ci sarà una prova molto speciale!»
«Alucard!» disse Integra, sicura che il vampiro, ovunque fosse, fosse obbligato ad obbedirle «Vieni giù, oggi la prova si fa di mattina».
Alucard comparve dalle scale abbracciato al lenzuolo come Linus con la sua coperta portafortuna
«Eccomi» disse, tutto fiero, mentre la servitù dei Phantomhive non osava ridere nonostante l’assurdità della scena, terrorizzati da un’eventuale reazione di Alucard.
Sebastian smise di canticchiare e la voce che veniva dagli altoparlanti aumentò di volume
«Che si radunino tutti!» gridò «Forza, forza, forza! Svelti … la prova di oggi sarà una prova di abilità che vale ben sei punti! Chi la vincerà porterà ad un buon vantaggio la propria squadra, quindi cercate di dare il meglio di voi stessi!»
«Sicuro» disse Walter, sbucando, già perfettamente ordinato e pettinato, dalla cucina, mentre Seras arrivava rotolando per le scale e urlando, un pò di dolore, un pò per farsi notare.
«Bene» Continuò a spiegare la voce «Come state, ragazzi della casa del grande macello?»
«Dormito male» disse Bard, sfregandosi le palpebre «Mai stato peggio. C’era Vegeta super sayan che urlava “big bang attack”»
«Vegeta?» la voce della conduttrice era sorpresa «Come sarebbe a dire?»
«Un videogame» spiegò il cuoco dei Phantomhive
«Chi è stato ad introdurre abusivamente un videogioco nella casa? Chiunque sia stato farà perdere un punto alla propria squadra per cattiva condotta … e se non confessa subito basterà rivedere i filmati per scoprirlo e allora la punizione per cattiva condotta verrà raddoppiata».
Alucard alzò la sua enorme mano inguantata timidamente, mentre Integra lo trafiggeva con lo sguardo e si preparava a trafiggerlo in maniera fisica.
La voce della conduttrice risultò piuttosto interessata
«E come avresti fatto ad introdurre una play station, se di questa si trattava, senza che nessuno se ne accorgesse?»
«Ehm …» Alucard afferrò uno dei lembi del suo impermeabile, quasi con dolcezza «Il mio giubbotto è piuttosto largo … capiente, insomma …»
«Fammi capire: sei riuscito ad introdurre una consolle così grossa infilandotela sotto al giubbotto?»
«Esatto»
«Bene. Un punto per la mente geniale»
«Eh?» Alucard parve di nuovo drizzarsi del tutto, sollevato e sorpreso «Come sarebbe a dire, non avrei dovuto perdere un punto per cattiva condotta?»
«Una trovata del genere, applicata in maniera tanto egregia, merita niente meno che una premiazione, a patto però che tu non utilizzi più la play station per disturbare la pubblica quiete durante le ore notturne. In tal caso non solo ti verrà revocato il premio, ma verrà proposta anche una sanzione disciplinare piuttosto grave»
«Troppo gentile con me» Alucard sorrise felice, in pratica sollevò di mezzo centimetro gli angoli del suo sogghigno perenne
«Di nulla …» la voce della presentatrice cambiò tono, da severa che era diventata si fece allegra, più leggera «Bene ragazzi, la prova che oggi affronterete riguarda la vostra abilità nelle faccende domestiche»
«Io sono bravissimo a scopare» disse Alucard, battendosi fiero il petto «Ho passato tutto il pomeriggio di ieri a provare»
«Ehm … bravo. Ma si tratta di un altro genere di prova, diciamo pure che si tratta di una specie di triathlon della brava casalinga, anche se dubito che saranno le ragazze a impegnarsi più seriamente in questa prova … ma dovrete partecipare tutti, la prova non varrà se impiegherete uno solo dei vostri membri, ma potete sempre lasciare da parte i componenti incapaci della squadra».
Ovviamente Sebastian schioccò un’occhiata eloquente sia a Bard che a Finnian, escludendo Meirin solo perché dei tre era la meno disastrosa. Quanto a Walter, lui credeva che persino Seras, distruttiva com’era, avrebbe potuto essere utile, perciò si limitò a stringersi nelle spalle e guardare verso il grande tabellone luminoso dei punti che segnava 2 a 1 con Casa Phantomhive attualmente in vantaggio.
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