Nel vano dell'ingresso comparve un giovane uomo dalla bellezza eterea: aveva capelli chiarissimi, lunghi fino alle spalle e leggermente spettinati, occhi blu come il mare, lineamenti delicati così come lo era la sua corporatura. Indossava una camicia ampia, nera, completamente aperta sul torso nudo e glabro e dei pantaloni a vita bassa i quali lasciavano intravedere in modo invitante la linea dell'anca. Il suo sorriso sfacciato, unito a uno sguardo penetrante e al tempo stesso provocatorio completavano l'opera rendendolo sorprendentemente attraente agli occhi di Craig: di solito li preferiva più mascolini, più robusti, come lo erano ad esempio lui e Alex, ma questo tizio aveva qualcosa che lo attirava come una calamita.
«Oh, Alex. E...» il biondo fece scorrere lo sguardo su Craig con un sorriso compiaciuto «Affascinante straniero... Entrate.» si fece da parte per permetter loro di passare, tenendo lo sguardo inchiodato su Craig; Alex sembrava contrariato dalla sua presenza «Tu non dovresti essere qui» borbottò, varcando la soglia per primo e dando una spallata non troppo gentile allo sconosciuto, il quale tuttavia si limitò a sogghignare senza protestare «Volevi tenerlo solo per te? E dov'è finito lo spirito di gruppo di un tempo?» lo rimbrottò con fare scherzoso, volutamente ambiguo, mentre l'altro grugnendo si toglieva il giaccone; Craig non era sicuro di capire a cosa si riferisse, aveva l'aria di essere una battuta fatta con l'unico scopo di innervosire il pompiere e decise di considerarla tale «Io sono Murdo. Piacere. Tu devi essere l'ospite di Maude» l'attenzione del biondo era tornata a Craig, al quale aveva teso la mano per stringerla, scandagliandolo attentamente con lo sguardo da capo a piedi, prima di tornare a guardarlo dritto negli occhi. Il texano ricambiò la stretta «mi chiamo Craig e sì... sai già chi sono, a quanto pare» Murdo ampliò il sorriso, prolungando un momento più del necessario quella stretta. Craig ebbe modo di sentire la morbidezza della pelle altrui, il calore che emanava, perfino il suo odore, aveva un che di silvano... E provò un fremito piacevole.
«Oh, beh. Tutti sappiamo chi sei» Murdo fece una bassa risata e sfiorandolo non troppo casualmente con il fianco richiuse la porta facendogli segno di procedere verso l'interno. «Sì, immagino che uno straniero non passi inosservato in un posto come questo...» Murdo annuì, facendogli l'occhiolino «Tanto meno un bel ragazzo come te» Craig rise, per nulla imbarazzato ma desideroso di porre un freno a quella situazione: aveva sempre avuto un'alta autostima di sé, ma non era nemmeno incline a flirtare così apertamente con uno sconosciuto, per quanto attraente. Ebbe l'impressione che Alex avesse scimmiottato con un borbottio il fare civettuolo di Murdo e non poté far a meno di trovarlo divertente.
Seguì comunque il biondo, il quale svoltò a sinistra entrando in uno stanzone quadrato al cui centro c'era un tavolo rotondo in legno massiccio dall'aria vissuta, circondato da quattro sedie; Alex aveva preso posto su una di esse e era intento a mandare un messaggio col cellulare. Craig si guardò intorno. Sulla parete sinistra c'era la grande finestra dalla quale poteva vedere la radura da cui erano arrivati, mentre sulla destra c'era un camino acceso che riscaldava piacevolmente l'ambiente. Quando erano arrivati non aveva notato il fumo uscire dal comignolo, ma si disse che poteva anche non averci fatto caso. Le pareti erano spoglie, rivestite in legno come il pavimento. In un angolo c'era un cavalletto che reggeva una tela coperta da un panno. Poco distante da esso, radunati sul pavimento, si trovavano diversi cuscini. In fondo alla stanza c'era una vecchia cucina a gas.
«Sei un pittore?» Craig tornò a rivolgere l'attenzione al biondo «oh, no... Lo è un mio amico. Io mi limito a fargli da modello.» Murdo, con una lieve risata civettuola, spostò una delle sedie per invitarlo a prendervi posto «Vivi qui?» Craig non riusciva a tenere a freno la curiosità, anche perché non si aspettava di trovare qualcuno nel cottage; si accomodò continuando a osservare la stanza in cerca di non sapeva nemmeno lui cosa esattamente: la sensazione di familiarità persisteva, ma era al tempo stesso inafferrabile; provava un certo disagio, l'impressione che ci fosse qualcosa fuori posto o che gli sfuggiva «No, il signor Pratt è un vecchio amico di famiglia. Mi permette di usare questo posto quando mi pare e piace... E qui è perfetto per stare tranquilli» spiegò l'altro, attirando nuovamente lo sguardo e l'attenzione del texano; Murdo sorrise «Scommetto che ha dimenticato di dirtelo.» aggiunse, con aria divertita, sedendosi in modo da trovarsi fra lui e Alex, con la gamba destra che sfiorava la sinistra di Craig, sotto al tavolo. Il texano però scostò la propria, leggermente a disagio, non tanto per quelle non troppo velate avances, quanto per la sensazione che la famiglia adottiva gli avesse nascosto qualcosa «Non me lo ha detto, infatti» mormorò cercando di dissimulare il fastidio che gli aveva procurato quella rivelazione. Il biondo gli rivolse un nuovo sorriso, morbido e accomodante «Sempre il solito... Ha questa abitudine di tralasciare particolari importanti. Ma non ti preoccupare, se vorrai tornare a vivere qui, non sarà affatto un problema: porterò via i miei quattro stracci in men che non si dica»
Craig si slacciò il giaccone scuotendo il capo «Non sono venuto qui per restare. Semplicemente volevo vedere questo posto» spiegò, cercando di capire cosa esattamente lo stesse mettendo a disagio di tutta quella situazione e l'altro annuì «È comprensibile; del resto, sei cresciuto in questa casa, non è così?» a quelle parole Alex sollevò repentinamente gli occhi dal display del cellulare e fissò Murdo con aria corrucciata «Lascialo in pace» lo interruppe, seccamente e il biondo sogghignò «Ah, che guastafeste. Scusa, ma è logico che...» Alex batté la mano a palmo aperto sul tavolo, con violenza «Murdo!» abbaiò in sua direzione, furente. Craig era rimasto senza parole per un momento, stupito dal fatto che il biondo fosse a conoscenza della sua identità, ma si era ricordato immediatamente dopo che se la sua famiglia conosceva i Pratt, non dovesse esser poi così strano.
Quello che invece iniziò a trovare sospetto, fu l'atteggiamento di Alex: adesso era abbastanza palese che il pompiere fosse contrario al fargli scoprire qualcosa del suo passato. Il texano strinse le palpebre «Scusate.» li interruppe, schiarendosi la voce e sistemandosi meglio sulla sedia. I due si voltarono contemporaneamente a guardarlo «Posso sapere cosa sta succedendo, adesso?» Alex si incupì e Craig era certo che gli avrebbe detto di nuovo di no. Ma Murdo sembrava più disposto a parlare, con gran disappunto del pompiere «Non ti ha ancora detto nulla?» fece schioccare la lingua contro il palato e guardò Alex con biasimo «...Caro cugino... Non puoi tenerlo all'oscuro ora che è qui. Lo sai anche tu» «Non voglio tenerlo all'oscuro, cugino» il tono di Alex, su quest'ultima parola, venne calcato e colmato di sarcasmo astioso «Sai bene quel che dicono gli anziani» Craig acquisì quella nuova informazione sul loro grado di parentela e attese in silenzio che qualcuno gli rispondesse, con la mente che sembrava sul punto di esplodere per le troppe cose che non gli erano chiare. Murdo sembrava l'unico a divertirsi in quella situazione e continuò a tener testa a Alex «Sciocchezze. Non c'è tempo per questo e se dovesse essere in pericolo è bene che sappia... » «Ci sono io a pensare a lui» «Ah già, dimenticavo. Il suo fido cagnolino da guardia, certo»
Comments (0)
See all