Craig non era sicuro di aver compreso e stavolta fu Sweeney a intervenire, intuendo la sua perplessità «Guarda.» si mise in una posa che probabilmente riteneva minacciosa, ingobbendosi e sollevando le braccia sopra la testa, tenendo le mani a penzoloni verso il basso «oooh sono un’ombra...» fece con voce gutturale sotto lo sguardo attonito di Craig, che non sapeva se ridere o cos’altro. Ma in quel momento avvertì un formicolio alla base della nuca, il chiaro segnale di un pericolo in arrivo - lo sentiva a pelle, era una cosa che gli aveva salvato più volte la vita anche quando era nei marines - si girò di scatto saltando in piedi e portando la mano avanti. Sentì delle esclamazioni di sorpresa in sottofondo, ma non vi fece caso. Tutto successe rapidamente, in una frazione di secondo. Alex si era fiondato in avanti per spingerlo a terra; Craig vide una saetta azzurrognola passargli accanto sibilando e andando a spegnersi nel cuscino della poltrona su cui era seduto fino a quel momento; contemporaneamente dalla sua mano si sprigionò un lampo bianco, il quale prima fece finire la lavagna a terra e poi andò a infrangersi contro uno dei vasi nei pressi della porta finestra, mandandolo in mille pezzi.
Accanto a esso c’era Murdo, con l’espressione sorniona, i capelli sciolti sulle spalle e la mano sinistra affondata in tasca; questa volta la camicia era abbottonata. Craig lo guardò stupito, poi si guardò la mano con altrettanto stupore e infine si guardò intorno. Maude era stata messa in salvo da Gal, il quale l’aveva trascinata via giusto in tempo perché non finisse sulla traiettoria dei due lampi; Sweeney era ancora sulla propria poltrona in quella strana posizione, con l’espressione stralunata; Alex era al suo fianco e aveva una ferita sull’avambraccio.
«Murdo! Che cazzo fai?» la voce di Alex tuonò nel silenzio generale. Craig, intanto, si rialzò in piedi, ancora intento a cercar di capire esattamente quel che era successo: c’era qualcosa che non gli tornava, ma non sapeva dire cosa; aveva una sensazione di dejà vu: nei brevissimi attimi che avevano preceduto la spinta datagli da Alex, aveva visto qualcosa che gli era sembrato familiare «Ah, niente, cercavo di aiutare. Era chiaro che Craig non avesse capito come funzionava il nostro potere. Non c’è nulla di meglio delle dimostrazioni pratiche, non credi?» con fare noncurante, passandosi la mancina tra le ciocche di capelli che gli erano finiti davanti agli occhi, Murdo entrò nella stanza scavalcando i cocci del vaso «Te lo ricompro Maude, scusa.» mormorò verso la donna con un sorrisetto «Non c’è bisogno. Ma preferirei che non facessi più nulla del genere in casa mia» gli rispose lei con tono freddo; Murdo cercò gli occhi di Craig e gli lanciò un’occhiata complice: sembrava un ragazzino che si infischiava delle ramanzine; il texano evitò il suo sguardo.
Gal non parlò, ma guardò Murdo quasi implorante, poi si mosse per andare a raccogliere i cocci del vaso dal pavimento, mentre Maude raggiunse Alex per controllare la sua ferita. Il pompiere la lasciò fare, ma non abbandonò lo sguardo di Murdo «La formazione di Craig è compito mio. Sei pregato di non interferire con i tuoi ingressi a effetto» ringhiò «Sembrava che volessi ucciderlo davvero» gli fece eco Sweeney, alzandosi a propria volta per andare a aiutare Gal. Craig rimase in silenzio, ancora assorto nei propri pensieri e nel tentativo di capire cosa lo avesse turbato esattamente.
Murdo si fermò innanzi a Alex, lo guardò con aria di sfida, calmo e glaciale. Sembrava così diverso da quando erano rimasti soli lui e Craig. «Ti stai agitando un po’ troppo per un banale scherzo. Dovresti imparare a lasciarti andare un po’, ogni tanto.» mormorò «Credo che farebbe bene sia a te che a Craig, se capisci cosa intendo» aveva aggiunto con tono più basso ma perfettamente udibile, facendogli l’occhiolino; il texano si irrigidì, guardò Murdo senza capire perché si stesse comportando da stronzo; Alex fremeva di rabbia da capo a piedi «Tu...» ringhiò, ma non finì la frase: Craig si avvicinò frapponendosi tra lui e Murdo di modo da fronteggiare il pompiere; non era certo del motivo, ma dentro di sé sapeva che avrebbe dovuto impedire uno scontro tra i due. Lo guardò negli occhi per un lungo istante, poi si girò e rivolse a Murdo «Non amo dover pensare di far attenzione a coloro che dovrebbero esser dalla mia parte e questo genere di scherzi non mi fa ridere. Quindi grazie, ma la prossima volta evita, anche di mettere il naso in quel che non ti riguarda.» mormorò con tono basso e distaccato; e pensare che si era sentito attratto da lui, adesso non poteva crederlo possibile.
Murdo non cambiò espressione «Oh, capisco… Allora voi due avete fatto pace...» fece schioccare la lingua contro il palato con palese disappunto «Immagino che dovessi aspettarmelo da uno come te» proseguì, gelido; Craig si tese, era già pronto a prenderlo a pugni. In quel momento, improvvisamente, ricordò con chiara precisione perché avesse provato quella sensazione di dejà vu, ma non fece in tempo a dire nulla «Ok, adesso basta. Non è il caso di litigare» fu Gal a intervenire, pulendosi le mani sui pantaloni e afferrando Murdo per un braccio «Vieni, ti riporto a casa; è meglio. Dammi retta.» per qualche oscuro motivo, Murdo non si oppose e lo seguì docilmente. Gal lo fece salire sul pick up e presto il veicolo sparì dalla loro vista.
Craig sospirò, si passò la mano sul viso e si girò a guardare gli altri tre «State bene?» chiese, dandosi un contegno; controllò l’avambraccio di Alex con uno sguardo fugace, evitando i suoi occhi e si rilassò quando vide che la ferita era già sparita «Ragazzi, c’è una cosa che devo dirvi.» riprese comunque a parlare, risollevando lo sguardo «Murdo c'entra qualcosa con quello che è successo stanotte: penso di averlo visto ai margini della foresta quando ce ne siamo andati; e sono certo che fosse dentro il faro, quando abbiamo combattuto l’altro giorno. L’ho visto sulla porta e... non so… in quel momento mi è sembrato che il pericolo vero provenisse da lui. Ero troppo preso dallo scontro, non ero nemmeno sicuro di averlo visto davvero. Poteva esser un’allucinazione. Poi me ne sono scordato… Ma oggi quando l’ho visto lì…era tutto così…» lasciò cadere la frase. Non era certo di quel che stava dicendo o facendo. Non aveva idea se fosse o no qualcosa di strano, a lui era sembrato di sì. In ogni caso sentiva di doverlo dire.
Maude mormorò poche parole in una lingua a lui sconosciuta, ma che avevano tutta l’aria di un’imprecazione «Sei sicuro?» gli chiese Alex, teso «Sicuro al cento per cento no… E comunque possono esserci mille spiegazioni... è solo che quando l’ho visto prima nel vano della porta finestra, ho ricordato questo particolare e mi è sembrato strano, come se fosse stato fuori posto; ho pensato che avesse senso dirvelo, tutto qui» Alex fece un breve cenno del capo e mentre Maude andava a sedersi, apparentemente sfinita, sulla poltrona, il pompiere tornò accanto alla lavagna e la raccolse «Devi fare attenzione a lui. Murdo è… ambiguo» fu Maude a parlare, stancamente «Non abbiamo mai capito se fosse con noi oppure no e senza aver le prove di un suo eventuale tradimento, non possiamo fare nulla.» spiegò «Riprendiamo la lezione» tagliò corto Alex e Sweeney andò a prendere un muffin che rifilò a Craig «Tieni, per lo spavento.»
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